La prima notizia della chiesa di san Donato (“Ecclesia Sancti Donati de Monte Rone”) risale all’anno 1244, quando tale Bencivenne di Vannuccio dichiara, in un atto ufficiale, di essere “da San Donato de Monterone”.
Pochi anni dopo, nell’agosto del 1257, abbiamo la riprova con il testamento di Provenzano di Ranuccio, il quale lascia 5 scudi proprio alla nostra chiesa.
La chiesa di san Donato di cui è sconosciuto l’anno di fondazione, fu sicuramente una “canonica” e cioè uno di quei luoghi di culto dove più parroci (canonici) risiedevano svolgendo vita in comune, entro determinate regole ecclesiastiche (canoni).
Il genere questo tipo di chiese sono quelle di origine più antica e non furono mai, almeno nelle nostre zone, molto diffuse,
Nel territorio monteronese, oltre a san Donato, abbiamo riscontrato soltanto la canonica di Quinciano.
Dunque nel 1244 esisteva già la chiesa ed il popolo di san Donato, ma nulla si sa riguardo all’ubicazione dell’ospedale che già nel 1251 era presente nel nostro borgo.
Nella maggior parte dei casi gli ospedali erano contigui alle chiese o comunque vicinissimi ad esse, ma essendo indicato un generico “ospedale di Monteroni”, non riusciamo a capire se fosse nei pressi della chiesa di san Donato o di quella di san Giusto.
Tra l’altro non sono riuscito neanche a capire quale tra le due fosse la chiesa più vecchia perché le notizie che testimoniano la loro esistenza nel XIII secolo ci dicono solo che alla data dei documenti “già esistevano”, senza alcun riferimento alla loro fondazione quindi senza poter risalire a “da quanto esistevano”.
Tra i primi parroci che vi officiavano abbiamo trovato Palmieri di Paolo nel 1263 e Giovanni di Pietro nel 1276.,
Fu proprio don Palmieri di Paolo che l’8 maggio del 1276, assieme a ser Cavalcante, pievano di Lucignano d’Arbia, elesse a rettore di s.Donato di Monteroni Giovanni del fu Piero proveniente dalla pieve di sant’Ansano di Arezzo. L’atto fu redatto nella nostra chiesa e ratificato due giorni dopo dal vescovo Bernardo Gallerani.
Don Palmieri se ne andò a Pugna nel Grossetano, ma tornò il 29 dicembre dello stesso anno per partecipare alla “presa di possesso” ufficiale della chiesa di s.Donato da parte di Giovanni del fu Piero. In questo documento per la prima volta anche il nome del parroco della vicina chiesa di s.Giusto: tale ser Orlando che fu uno dei testimoni.
Nel 1279 coabitava nella nostra chiesa, assieme a Giovanni, anche il canonico don Paolo Parabuoi ed insieme tentarono di rimediale alla situazione economica della parrocchia che non doveva essere molto positiva.
La chiesa di san Donato, non sappiamo perché, aveva contratto in quel periodo molti debiti e fu costretta a cedere un vicino terreno denominato “lo stagno” all’Ospedale di Sienaper la cifra di 7 libre o lire senesi. Sembra che Giovanni rimanesse a Monteroni fino ai primi del trecento, lasciando il posto a Ugolino di Nuccio che nel 1307, risulta parrochi di s.Donato di monteroni.
Non abbiamo idea quali edifici fossero in piedi nel 1200 nel borgo di San Donato, ma una pergamena del novembre 1322 relativa alla costruzione del mulino, emerge chiaramente che quella zona fosse anche il limite del paese nord.
Il documento evidenzia come il Mulino dovesse essere costruito sulla strada francigena, vicino alla “ecclesia sancti Donati de Monterone”, ma dalla pare opposta.
Era sicuramente l’edificio più a nord del paese, come ci dice la frase nella figura sottostante "accapite dicte Villa versus senas" che tradotta significa proprio “in cima al paese verso Siena”
Sempre nella stessa pergamena, scopriamo che vicino alla chiesa, si trovava anche il “ponte de monterone” , il che ci pone qualche dubbio che si trattasse dello stesso ponte sulla francigena che […] l’ultimazione del Mulino, ea sopra il “fiuto”, canale [---] che trasportava l’acqua fuoriuscita dopo la molitura.
Dalle poche carte esistenti sembrerebbe proprio di sì.
La chiesa è stata il luogo di culto fino al 1967, anno in cui è stata inaugurata la nuova chiesa (attualmente il salone basso). Lo sviluppo del paese infatti richiedeva un luogo più grande e che potesse ospitare più persone.
Successivamente è stata riaperta il tempo necessario per la costruzione della parte superiore della nuova chiesa.
Adesso la chiesa ha bisogno di alcuni lavori di sistemazione interni ed esterni ed è nostro desiderio riportarla ad essere un luogo
vissuto e vivibile ... potremmo dire "sacro" e non nel senso di luogo di pratiche religiose, ma di luogo che per tante persone di Monteroni può richiamare ricordi, espisodi, esperienze che le hanno avvicinate anche ad esperienze spirituali oppure luogo reso "sacro" dal "sacrificio", dalla fatica e dall'impegno di chi ci ha lavorato o si è impegnato per tenerlo aperto ed efficiente.
(La navata della chiesa dopo le ultime pulizie)