Il turismo lento, il gusto del cammino e del paesaggio dai profili dolci della campagna senese, il bisogno di
riscoprire un modo diverso di riposarsi dal ripetersi quotidiano, stanno valorizzando territori che fino a pochi anni fa
non erano neppure considerati tra le possibili mete di vacanze.
... e Monteroni è sicuramente tra questi.
Certo è che la bellezza e la quiete del paesaggio, il caratteristico grigio delle crete in inverno che si trasforma nel
verde brillante della primavera e nel giallo caldo dell'estate, hanno un fascino ed un richiamo particolare.
Forse anche per questo Monteroni è diventato il crocevia di due cammini importanti: la via Francigena ormai non
ha bisogno di presentazioni. Storicamente la "strada" passava proprio davanti al Mulino, nell'attuale via Roma come è
testimoniato da una pergamena del 1322; oggi il cammino dei viandanti nella tappa da Siena a Ponte d'Arbia passa
sulle colline sopra Monteroni, ma è sempre più richiesta una tappa intermedia ... e Monteroni, che è collocato
proprio a metà, può rappresentare un "punto tappa" importante.
L'altra via, un po' meno conosciuta è le "Chemin d'Assise" che invece proviene da s.Rocco, passa da Corsano e
poi prosegue verso s.Quirico e Montepulciano. Questo cammino indica Monteroni come "punto di sosta".
Inoltre si stanno creando molti altri itinerari, trekking, ippovie e ciclovie che vedono Monteroni diventare un centro
in questa rete di strade e di sentieri.
Carta dei tracciati da Siena a Ponte d'Arbia.
(In rosso la Via Francigena;
in blu Le Chemin d'Assise;
punteggiate in rosso le varianti di collegamento al paese e il percorso della legalità da Suvignano, bene confiscato alla mafia)
È soprattutto grazie ai diari di viaggio, e in particolare agli appunti di un illustre
pellegrino, Sigerico, che possiamo ricostruire l’antico percorso della Francigena. Nel 990, dopo essere stato
ordinato Arcivescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV, l’Abate tornò a casa annotando su due pagine manoscritte le
80 tappe in cui si fermò a pernottare.
"Arbia" (Ponte d'Arbia) è la 14ª, "Seocine" (Siena) è la 15ª.
Il diario di Sigerico viene tuttora considerato la fonte itineraria più autorevole, tanto che spesso si parla di
“Via Francigena secondo l’itinerario di Sigerico”.
Tra la fine del primo millennio e l’inizio del secondo, la pratica del pellegrinaggio assunse un’importanza crescente.
I luoghi santi della Cristianità erano Gerusalemme, Santiago de Compostella e Roma, e la Via Francigena rappresentò
lo snodo centrale delle grandi vie della fede. Infatti, i pellegrini provenienti dal nord percorrevano la Via per
dirigersi a Roma, ed eventualmente proseguire lungo la Via Appia verso i porti pugliesi, dove s’imbarcavano verso
la Terrasanta.
Viceversa i pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per arrivare a Luni,
dove s’imbarcavano verso i porti francesi, o per proseguire verso il Moncenisio e quindi immettersi sulla Via Tolosana,
che conduceva verso la Spagna.
Il pellegrinaggio divenne presto un fenomeno di massa, e ciò esaltò il ruolo della
Via Francigena che divenne un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale
che caratterizzò l’Europa nel Medioevo.
Brochure tappa Siena-Ponte d'Arbia
Traccia GPS Siena-Ponte d'Arbia
Mappa completa della Via Francigena
Questo cammino vuole essere, sin dalla sua creazione, una proposta di pellegrinaggio nello spirito di San Francesco.
Quindi non bisogna aspettarsi di trovare le “comodità” o le “agevolazioni” di un itinerario di trekking sia per quello
che riguarda la segnaletica sia nella scelta degli alloggi e nella reperibilità del cibo.
L’accettazione
dell’imprevisto nonché del disagio e la ricerca della semplicità se non della sobrietà, sono le condizioni più comuni
nelle quali si deve porre colui che s’incammina verso Assisi. In questo modo, gli sarà possibile impregnarsi
dell’animo del Vangelo secondo il quale Francesco aveva deciso di viverlo.
Da parecchi secoli molti pellegrini hanno attraversato l’Europa per andare in Terra Santa, a San Giacomo di Compostela
e a Roma sia per motivi spirituali soprattutto sia, più tardi per ragioni economiche, più di recente, per gustare
i piaceri della marcia, del paesaggio, del silenzio e della solitudine…
Oggi sempre più europei, credenti o no, affrontano questi itinerari tracciati dai primi pellegrini. Un po’ dovunque,
sono sorte associazioni per ridar vita a queste vie in particolare il cammino di Compostela ma anche quello da
Canterbury a Roma (la “via francigena”), il cammino di San Michele e molti altri.
E anche il caso di questo “giovane” cammino di 1500 km. verso Assisi. Così esse testimoniano un rinnovato interesse
per la scoperta del patrimonio culturale ed artistico e per un ‘altra forma di rinnovamento personale o di ricerca
per farci rifiorire con nuovi divertimenti.
Mappa del Cammino di Assisi
(Carte e tracciati sono reperibili dalle pagine del sito per gli utenti registrati)